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n°49 Sabato 14 Dicembre 2019

 

EDITORIALE

Questa volta lascio lo spazio ad un editorialista d’eccezione.                                      Don Andrea

 

Il presepe, admirabile signum!

PRESEPE  14122019Dalla Lettera apostolica “Admirabile signum” di papa Francesco sul significato e il valore del presepe:

Il mirabile segno del presepe, così caro al popolo cristiano, suscita sempre stupore e meraviglia. Rappresentare l’evento della nascita di Gesù equivale ad annunciare il mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio con semplicità e gioia. Il presepe, infatti, è come un Vangelo vivo, che trabocca dalle pagine della Sacra Scrittura. Mentre contempliamo la scena del Natale, siamo invitati a metterci spiritualmente in cammino, attratti dall’umiltà di Colui che si è fatto uomo per incontrare ogni uomo. E scopriamo che Egli ci ama a tal punto da unirsi a noi, perché anche noi possiamo unirci a Lui.

[…] Davanti al presepe, la mente va volentieri a quando si era bambini e con impazienza si aspettava il tempo per iniziare a costruirlo. Questi ricordi ci inducono a prendere sempre nuovamente coscienza del grande dono che ci è stato fatto trasmettendoci la fede; e al tempo stesso ci fanno sentire il dovere e la gioia di partecipare ai figli e ai nipoti la stessa esperienza. Non è importante come si allestisce il presepe, può essere sempre uguale o modificarsi ogni anno; ciò che conta, è che esso parli alla nostra vita. Dovunque e in qualsiasi forma, il presepe racconta l’amore di Dio, il Dio che si è fatto bambino per dirci quanto è vicino ad ogni essere umano, in qualunque condizione si trovi.

Cari fratelli e sorelle, il presepe fa parte del dolce ed esigente processo di trasmissione della fede. A partire dall’infanzia e poi in ogni età della vita, ci educa a contemplare Gesù, a sentire l’amore di Dio per noi, a sentire e credere che Dio è con noi e noi siamo con Lui, tutti figli e fratelli grazie a quel Bambino Figlio di Dio e della Vergine Maria. E a sentire che in questo sta la felicità. Alla scuola di San Francesco, apriamo il cuore a questa grazia semplice, lasciamo che dallo stupore nasca una preghiera umile: il nostro “grazie” a Dio che ha voluto condividere con noi tutto per non lasciarci mai soli.   Papa Francesco

 

 

I FATTI DELLA SETTIMANA

 ■ COLLETTA ALIMENTARE.

La nostra comunità maddalenina ha vissuto domenica 7 dicembre la colletta alimentare a favore delle famiglie bisognose seguite dalle Caritas parrocchiali e dal Volontariato Vincenziano. Il momento è stato coordinato da don Davide e dai referenti delle Caritas. Si sono messi a servizio più di 40 volontari, compresi una ventina di giovani appartenenti al gruppo dell’oratorio e delle classi liceali seguite da don Davide. La giornata ha portato un grande risultato, più di 4500 kg di vari generi alimentari e per l’igiene della casa, per l’esattezza quasi 300 kg in più rispetto l’anno scorso. Il grazie va ai supermercati che hanno sostenuto l’iniziativa e che hanno contribuito a questo grande risultato: Panificio Benatti, Supermarcati Conad, Dettori via Principe Amedeo e Padule, Pam di via Balbo e di Cala Chiesa, Comiti Maria e di via Terralugiana, Nonna Isa, LD Santina Market, Miro Battaglia, Sa buttega e Peppino Loverci. Il mio grazie, che credo esprima anche quello di don Davide e delle volontarie Caritas va a tutti i maddalenini che hanno dimostrato un vero spirito di condivisione in questa giornata. Dio vi benedica.                                        Don Andrea

 

■ NOMINA.

Il Vescovo Sebastiano Sanguinetti ha nominato don Davide Mela assistente diocesano dell’ACR (Azione Cattolica dei Ragazzi). Facciamo a lui i nostri migliori auguri per un buon servizio, siamo certi che ciò porterà anche cose positive per la nostra isola. Lo sosteniamo con la nostra preghiera.

 

Il ventennale dei Volontari Ospedalieri

Come era stato già annunciato nell'articolo di ottobre del bollettino parrocchiale venerdì 20 dicembre si festeggerà il ventesimo anniversario dell'Associazione Volontari Ospedalieri.

Detta associazione è iscritta nel registro regionale n° 976 in data 20-12-1999 ed è nata nel 1997 da un gruppo di persone di buona volontà, senza fini di lucro, in conformità alla legge e nel segno della solidarietà. Ogni associato contribuisce alle spese con una quota annua ed oggi l'associazione conta 18 membri. Essi dedicano gratuitamente parte del loro tempo, due volte al giorno, aiutando gli ammalati a sopportare meglio disagi e sofferenze, offrendo loro calore umano, ma anche aiutandoli nei loro bisogni materiali, specialmente chi non può avere accanto un parente nei giorni di degenza. Per mezzo di lotterie e vendite di beneficenza l'Associazione acquista ciò che serve ai pazienti bisognosi e materiale logistico utile agli ammalati dell'ospedale (attrezzature varie) ed è per questo che, oltre alla vendita oggettistica che è stata fatta il 5 e il 6 ottobre, domenica mattina 15 dicembre, sul sagrato della chiesa di S. Maria. Maddalena, ci sarà una vendita di dolci e tutti siamo invitati a contribuire. D'altronde siamo vicini al Natale e oltre a fare una buona azione, potremmo gustare o regalare squisiti e genuini dolci "fatti in casa"! In un mondo dominato dai miti della produzione, del rendimento, i volontari ospedalieri hanno invece scelto la gratuità; hanno scelto un 'attività improduttiva con un'offerta che nasce dal di dentro: non interessi ma valori! Essi, oltre a portare conforto, in occasioni come la Pasqua e il Natale, offrono agli ammalati, piccoli doni molto graditi, mentre nella giornata del malato regalano loro un segno floreale. Per festeggiare al meglio questo straordinario anniversario, venerdì 20 dicembre alle ore 18 nella chiesa di S. Maria. Maddalena sarà celebrata una messa dove tutti siamo invitati a partecipare: ci potremo così unire alla preghiera di ringraziamento per questi vent'anni del loro servizio. "Si ha più gioia nel donare che nel ricevere"!                                    Maria Vitiello

 

■ Martedì 10 Dicembre il Gruppo Socio Politico Cristiano ha realizzato un'assemblea Pubblica sul tema: SANITA' MADDALENINA.

L'argomento proposto su tutte le salse inizialmente è sembrato scontato, infatti da anni l'Amministrazione Comunale, le mamme che partoriscono sui pavimenti dell'elicottero, le associazioni diventate grilli parlanti, i Sindacati sfiancati da una politica addormentata ed altri, quasi settimanalmente battono questo chiodo storto e arrugginito.

L'Oratorio si è riempito di curiosi motivati, di politici interessati e le Associazioni:

Presidio Ospedaliero P.Merlo – Il Comitato Cittadino di La Maddalena; L'Associazione Insieme per il Domani - Il Gruppo Socio Politico Cristiano ed alcuni rappresentati della politica locale.

Tra il Pubblico Don Andrea, Don Domenico, Don Davide e tanti altri.

L'assemblea in perfetta sintonia ha esposto i contenuti del decreto 70 del 2 Aprile 2015 che sta creando molti problemi al nostro paese, ed ha visto le associazioni finalmente unirsi in una unica voce, i Politici delusi delle promesse mai mantenute hanno partecipato con la speranza di veder emergere quella determinazione necessaria a ribaltare tanti progetti fatti fuori dall'Isola che mirano a trasformare quello che era un Ospedale in “NON SI SA COSA”

Dai più è emersa l'urgenza di unirsi all'Amministrazione Comunale per dare un “colpo di reni” e tentare di ribaltare la situazione. All'esame del DM 70 è emersa la possibilità di ottenere a norma di legge quei servizi che la progettazione della ASL già ci ha RICONVERTITO....in nulla!!

E' emersa la necessità di individuare il modo per incidere sulla Regione Sarda.

L'incontro ha manifestato una rassegnazione che fotografa la comunità Maddalenina, troppi anni di deterioramenti vari, con una sanità vergognosamente castigata.

IL GRUPPO SOCIO POLITICO CRISTIANO ha avanzato la richiesta di dotare il paese dell’Assessorato alla Sanità, individuando un tecnico qualificato, aggiornato, motivato che possa giorno per giorno verificare cosa e quanto la ASL detrae al nostro paese, perchè non è ammissibile accettare che troppo figure professionali, medici in testa abbiano cessato il servizio senza alcuna sostituzione, generando cosi il BLOCCO di quasi tutti i servizi. Quanto accaduto doveva essere arginato volta per volta con argomentazioni tecniche, legali, e di diritto del nostro paese.

Si è conclusa l'assemblea con l'impegno di partecipare il giorno successivo all'incontro promosso dal Sindaco del nostro Comune.

Gruppo Socio Politico Cristiano

 

■ Accorpamenti delle diocesi sarde.

Intervista al Nunzio Apostolico in Italia.

Un mese e mezzo fa Mons. Emil Paul Tcherrig, Nunzio Apostolico, cioè rappresentante in Italia della Sante Sede, colui che tra l’altro propone al Papa le nomine dei vescovi, è venuto in Sardegna per l’imposizione del pallio a Mons. Roberto Carboni arcivescovo di Oristano. In quella occasione è strato intervistato da due giornalisti. Questi gli hanno chiesto: Già alcune diocesi in Sardegna sono state “avvicinate” con un unico vescovo: Oristano e Ales e Terralba col vescovo Roberto, Nuoro e Ogliastra col vescovo Antonello, questa situazione è provvisoria o irreversibile? La risposta interessa anche la diocesi di Tempio-Ampurias il cui vescovo, Mons. Sanguinetti, sta per raggiungere il limite di età di 75 anni per rassegnare le dimissioni. Questa è stata la risposta del Nunzio: “Il Papa vuole che la Chiesa intera si rinnovi, se chiede di unire le diocesi ha diverse motivazioni. Il motivo principale è unire le forze vive della comunità per rilanciare il processo di evangelizzazione. Il Papa ha deciso che questo processo si inizia in tre fasi. In primo luogo l’unione, o meglio l’avvicinamento di due diocesi, nominando il vescovo residente di una e amministratore dell’altra. La seconda fase che avverrà dopo un po’ di tempo, sarà l’unificazione delle due diocesi sotto la figura del vescovo. La terza fase, di cui non sappiamo ancora i tempi che potrebbero essere quantificati in una decina d’anni, prevede l’unificazione definitiva delle due. Per il momento il vescovo rimane amministratore e le diocesi rimangono separate, godendo ciascuna della propria autonomia. Il Papa in un certo senso prende nota di un processo che già esiste, poiché in ogni diocesi siamo obbligati a unire parrocchie, con sacerdoti che guidano due, tre, cinque parrocchie. Questo processo è dato anche dal numero sempre più esiguo di vocazioni. Il papa prende atto di questo cambiamento e chiede che, se si fa nelle parrocchie, lo si possa fare anche nelle diocesi. Tale processo porterà a diminuire gli oneri di amministrazione riducendo ad una sola curia e liberando il personale –soprattutto i sacerdoti - per favorire l’annuncio del Vangelo.

(E. Porceddu e M. Corona da Libertà. D.D.)

 

■ Auguri ai neobattezzati Alessandra, Emma M., Leonardo ed Emma N.

 

■ Condoglianze ai familiari di Maria Cisternino, Domenico Bargone e Patrizio Sanna che sono tornati alla casa del Padre celeste.

 

AVVISI

Parrocchia Agonia di N.S.G.C. – Moneta

 1. Domenica 15 dicembre – inizia la Novena di Natale, il primo giorno è comunitario interparrocchiale.

h. 17.30 S. Messa nella chiesa di S. Maria Maddalena

h. 18.15 Novena di Natale.

h. 18.45 apertura del Presepe e concerto della Banda dell’Oratorio San Domenico Savio, Junior Band e Micro Band insieme con i bambini del catechismo.

2. Novena di Natale da lunedì 16 dicembre:

h. 17.00 Due Strade in italiano

            h. 17.15 Moneta con bambini e ragazzi

            h.18.30 S.M. Maddalena in latino

La S. Messa durante il tempo della Novena alle h. 16.45.

3. Da venerdì 20 dicembre sarà presente un confessore straordinario padre Massimiliano, frate cappuccino.

4. Domenica 22 dicembre IV Domenica di Avvento. Giornata del Seminario.

5. Martedì 24 dicembre h. 9.00 S. Messa

Confessioni 9.30 – 12.00; 16.00 – 17.30.

            H. 23.30: Veglia di Natale (Ufficio delle Letture) e Messa della notte interparrocchiale nella chiesa di S. Maria Maddalena

6. Mercoledì 25 dicembre Natale del Signore. Le S. Messe come la domenica. Alla fine della Messa: bacio del Bambinello. H.10.30 S. Messa a Stagnali.

7. Giovedì 26 dicembre, fra l’ottava di Natale Festa di santo Stefano, primo martire.

La S. Messa alle h. 9.00.

 

 

Avvisi

Parrocchia Santa Maria Maddalena

 1. Domenica 15 dicembre – inizia la Novena di Natale, il primo giorno è comunitario interparrocchiale.

h. 17.30 S. Messa

h. 18.15 Novena di Natale.

h. 18.45 apertura del Presepe e concerto della Banda dell’Oratorio San Domenico Savio, Junior Band e Micro Band insieme con i bambini del catechismo.

● Mostra del dolce organizzata dall’Associazione Volontari Ospedalieri.

2. Novena di Natale da lunedì 16 dicembre:

h. 17.00 Due Strade in italiano

h. 17.15 Moneta con bambini e ragazzi

h.18.30 S.M. Maddalena in latino.

3. Martedì 17 dicembre dopo la novena la recita natalizia dei bambini dell'Istituto San Vincenzo.

4. Da venerdì 20 dicembre sarà presente un confessore straordinario padre Massimiliano, frate cappuccino.

5. Venerdì 20 dicembre h.18.00 S. Messa nel 20° anniversario dell’Associazione Volontari Ospedalieri.

6. Domenica 22 dicembre IV Domenica di Avvento. Giornata del Seminario.

● h.21.00 il gruppo teatrale dell'Oratorio di Moneta presenta il musical "Una storia d'amore".

7. Martedì 24 dicembre

            ore 8.30 S. Messa

            Confessioni 9.30 – 12.00; 16.00 – 19.00.

            Ore 18.00: S. Messa della vigilia.

            Ore 23.30: Veglia di Natale (Ufficio delle Letture) e Messa della notte interparrocchiale.

8. Mercoledì 25 dicembre Natale del Signore.

Le S. Messe come la domenica. Alla fine della Messa: bacio del Bambinello.

9. Giovedì 26 dicembre, fra l’ottava di Natale Festa di santo Stefano, primo martire.

Le S. Messe alle ore 8.30, 11.00 e 18.00.

 

 CONCERTO NATALE ISTI SAN VONCENZO 2019

 

M A G I S T E R O

 «RALLEGRATI, PIENA DI GRAZIA:

IL SIGNORE È CON TE» (Lc 1,28)

 Oggi celebriamo la solennità di Maria Immacolata, che si colloca nel contesto dell’Avvento, tempo di attesa: Dio compirà ciò che ha promesso. Ma nell’odierna festa ci è annunciato che qualcosa è già compiuto, nella persona e nella vita della Vergine Maria. Di questo compimento noi oggi consideriamo l’inizio, che è ancora prima della nascita della Madre del Signore. Infatti, la sua immacolata concezione ci porta a quel preciso momento in cui la vita di Maria cominciò a palpitare nel grembo di sua madre: già lì era presente l’amore santificante di Dio, preservandola dal contagio del male che è comune eredità della famiglia umana. Nel Vangelo di oggi risuona il saluto dell’Angelo a Maria: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te» (Lc 1,28). Dio l’ha pensata e voluta da sempre, nel suo imperscrutabile disegno, come una creatura piena di grazia, cioè ricolma del suo amore. Ma per essere colmati occorre fare spazio, svuotarsi, farsi da parte. Proprio come ha fatto Maria, che ha saputo mettersi in ascolto della Parola di Dio e fidarsi totalmente della sua volontà, accogliendola senza riserve nella propria vita. Tanto che in lei la Parola si è fatta carne. Questo è stato possibile grazie al suo “sì”. All’Angelo che le chiede la disponibilità a diventare la madre di Gesù, Maria risponde: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».

Maria non si perde in tanti ragionamenti, non frappone ostacoli al Signore, ma con prontezza si affida e lascia spazio all’azione dello Spirito Santo. Mette subito a disposizione di Dio tutto il suo essere e la sua storia personale, perché siano la Parola e la volontà di Dio a plasmarli e portarli a compimento. Così, corrispondendo perfettamente al progetto di Dio su di lei, Maria diventa la “tutta bella”, la “tutta santa”, ma senza la minima ombra di autocompiacimento. È umile. Lei è un capolavoro, ma rimanendo umile, piccola, povera. In lei si rispecchia la bellezza di Dio che è tutta amore, grazia, dono di sé.

Mi piace anche sottolineare la parola con cui Maria si definisce nel suo consegnarsi a Dio: si professa «la serva del Signore». Il “sì” di Maria a Dio assume fin dall’inizio l’atteggiamento del servizio, dell’attenzione alle necessità altrui. Lo testimonia concretamente il fatto della visita ad Elisabetta, che segue immediatamente l’Annunciazione. La disponibilità verso Dio si riscontra nella disponibilità a farsi carico dei bisogni del prossimo. Tutto questo senza clamori e ostentazioni, senza cercare posti d’onore, senza pubblicità, perché la carità e le opere di misericordia non hanno bisogno di essere esibite come un trofeo. Le opere di misericordia si fanno in silenzio, di nascosto, senza vantarsi di farle. Anche nelle nostre comunità, siamo chiamati a seguire l’esempio di Maria, praticando lo stile della discrezione e del nascondimento. La festa della nostra Madre ci aiuti a fare di tutta la nostra vita un “sì” a Dio, un “sì” fatto di adorazione a Lui e di gesti quotidiani di amore e di servizio. (ANGELUS – II Domenica d'Avvento 08/12/2019)

 

ATTO DI ADORAZIONE A MARIA IMMACOLATA IN PIAZZA DI SPAGNA - ROMA

 

O Maria Immacolata, ci raduniamo ancora una volta intorno a te. Più andiamo avanti nella vita e più aumenta la nostra gratitudine a Dio per aver dato come madre a noi, che siamo peccatori, Te, che sei l’Immacolata. Tra tutti gli esseri umani, tu sei l’unica preservata dal peccato, in quanto madre di Gesù Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo. Ma questo tuo singolare privilegio ti è stato dato per il bene di tutti noi, tuoi figli. Infatti, guardando te, noi vediamo la vittoria di Cristo, la vittoria dell’amore di Dio sul male: dove abbondava il peccato, cioè nel cuore umano, ha sovrabbondato la grazia, per la mite potenza del Sangue di Gesù. Tu, Madre, ci ricordi che noi siamo peccatori, ma non siamo più schiavi del peccato! Il tuo Figlio, con il suo Sacrificio, ha spezzato il dominio del male, ha vinto il mondo. Questo narra a tutte le generazioni il tuo cuore terso come cielo dove il vento ha dissolto ogni nube. E così tu ci rammenti che non è la stessa cosa essere peccatori ed essere corrotti: è ben diverso. Una cosa è cadere, ma poi, pentiti, rialzarsi con l’aiuto della misericordia di Dio. Altra cosa è la connivenza ipocrita col male, la corruzione del cuore, che fuori si mostra impeccabile, ma dentro è pieno di cattive intenzioni ed egoismi meschini. La tua purezza limpida ci richiama alla sincerità, alla trasparenza, alla semplicità. Quanto bisogno abbiamo di essere liberati dalla corruzione del cuore, che è il pericolo più grave! Questo ci sembra impossibile, tanto siamo assuefatti, e invece è a portata di mano. Basta alzare lo sguardo al tuo sorriso di Madre, alla tua bellezza incontaminata, per sentire nuovamente che non siamo fatti per il male, ma per il bene, per l’amore, per Dio! Per questo, o Vergine Maria, oggi io ti affido tutti coloro che, in questa città e nel mondo intero, sono oppressi dalla sfiducia, dallo scoraggiamento a causa del peccato; quanti pensano che per loro non c’è più speranza, che le loro colpe sono troppe e troppo grandi, e che Dio non ha certo tempo da perdere con loro. Li affido a te, perché tu non solo sei madre e come tale non smetti mai di amare i tuoi figli, ma sei anche l’Immacolata, la piena di grazia, e puoi riflettere fin dentro le tenebre più fitte un raggio della luce di Cristo Risorto.

Lui, e Lui solo, spezza le catene del male, libera dalle dipendenze più accanite, scioglie dai legami più criminosi, intenerisce i cuori più induriti. E se questo avviene dentro le persone, come cambia il volto della città! Nei piccoli gesti e nelle grandi scelte, i circoli viziosi si fanno a poco a poco virtuosi, la qualità della vita diventa migliore e il clima sociale più respirabile.

Ti ringraziamo, Madre Immacolata, di ricordarci che, per l’amore di Gesù Cristo, noi non siamo più schiavi del peccato, ma liberi, liberi di amare, di volerci bene, di aiutarci come fratelli, pur se diversi tra noi – grazie a Dio diversi tra noi!

Grazie perché, col tuo candore, ci incoraggi a non vergognarci del bene, ma del male; ci aiuti a tenere lontano da noi il maligno, che con l’inganno ci attira a sé, dentro spire di morte; ci doni la dolce memoria che siamo figli di Dio, Padre d’immensa bontà, eterna fonte di vita, di bellezza e di amore. Amen.

(Solennità dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria – Preghiera a Maria Immacolata – Domenica 08/12/2019)

 

CATECHESI SUGLI ATTI DEGLI APOSTOLI - «Ancora un poco e mi convinci a farmi cristiano!» (At 26,28). Paolo prigioniero davanti al re Agrippa

 

Paolo non è solo l’evangelizzatore pieno di ardore, il missionario intrepido tra i pagani che dà vita a nuove comunità cristiane, ma è anche il testimone sofferente del Risorto (cfr At 9,15-16).

L’arrivo dell’Apostolo a Gerusalemme scatena un odio feroce nei suoi confronti, che gli rimproverano: “Ma, questo era un persecutore! Non fidatevi!”. Come fu per Gesù, anche per lui Gerusalemme è la città ostile. Recatosi nel tempio, viene riconosciuto, condotto fuori per essere linciato e salvato in extremis dai soldati romani. Accusato di insegnare contro la Legge e il tempio, viene arrestato e inizia la sua peregrinazione di carcerato, prima davanti al sinedrio, poi davanti al procuratore romano a Cesarea, e infine davanti al re Agrippa. Luca evidenzia la somiglianza tra Paolo e Gesù, entrambi odiati dagli avversari, accusati pubblicamente e riconosciuti innocenti dalle autorità imperiali; e così Paolo è associato alla passione del suo Maestro, e la sua passione diventa un vangelo vivo. Oggi nel mondo, in Europa, tanti cristiani sono perseguitati e danno la vita per la propria fede, o sono perseguitati con i guanti bianchi, cioè lasciati da parte, emarginati … Il martirio è l’aria della vita di un cristiano, di una comunità cristiana. Sempre ci saranno i martiri tra noi: è questo il segnale che andiamo sulla strada di Gesù. È una benedizione del Signore, che ci sia nel popolo di Dio, qualcuno o qualcuna che dia questa testimonianza del martirio.

Paolo è chiamato a difendersi dalle accuse, e alla fine, alla presenza del re Agrippa II, la sua apologia si muta in efficace testimonianza di fede. Poi Paolo racconta la propria conversione: Cristo Risorto lo ha reso cristiano e gli ha affidato la missione tra le genti, «perché si convertano dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana a Dio, e ottengano il perdono dei peccati e l’eredità, in mezzo a coloro che sono stati santificati per la fede» in Cristo. Paolo ha obbedito a questo incarico e non ha fatto altro che mostrare come i profeti e Mosè hanno preannunciato ciò che egli ora annuncia: che «il Cristo avrebbe dovuto soffrire e che, primo tra i risorti da morte, avrebbe annunciato la luce al popolo e alle genti». La testimonianza appassionata di Paolo tocca il cuore del re Agrippa, a cui manca solo il passo decisivo. E dice così, il re: «Ancora un poco e mi convinci a farmi cristiano!». Paolo viene dichiarato innocente, ma non può essere rilasciato perché si è appellato a Cesare. Continua così il viaggio inarrestabile della Parola di Dio verso Roma. Paolo, incatenato, finirà qui a Roma. A partire da questo momento, il ritratto di Paolo è quello del prigioniero le cui catene sono il segno della sua fedeltà al Vangelo e della testimonianza resa al Risorto.

Le catene sono certo una prova umiliante per l’Apostolo, che appare agli occhi del mondo come un «malfattore» (2Tm 2,9). Ma il suo amore per Cristo è così forte che anche queste catene sono lette con gli occhi della fede; fede che per Paolo non è «una teoria, un’opinione su Dio e sul mondo», ma «l’impatto dell’amore di Dio sul suo cuore, […] è amore per Gesù Cristo» (Benedetto XVI, Omelia in occasione dell’Anno Paolino, 28 giugno 2008).

Cari fratelli e sorelle, Paolo ci insegna la perseveranza nella prova e la capacità di leggere tutto con gli occhi della fede. Chiediamo oggi al Signore, per intercessione dell’Apostolo, di ravvivare la nostra fede e di aiutarci ad essere fedeli fino in fondo alla nostra vocazione di cristiani, di discepoli del Signore, di missionari.

(UDIENZA GENERALE – Mercoledì 11/12/2019) a cura di A. Panzera